Per introdurre l’articolo mi focalizzerò, più che sull’essere assertivi, sui costi della non-assertività. Vivere ai poli costa, e i comportamenti non assertivi si trovano ai margini di un continuum bipolare i cui estremi sono passività e aggressività. Ecco, essere non assertivi significa, brutalmente, o farsi soggiogare dagli altri e dalle situazioni o vivere gli altri e la vita con istinto di prevaricazione e tendenza all’ira.
Ma a pensarci bene sia l’ira che la remissività sono in strettissima correlazione con l’incapacità di esprimere i propri bisogni, le proprie esigenze, le proprie aspirazioni. Con l’incapacità tutto sommato, di essere se stessi.
Allora è su questo che dovremmo interrogarci: cosa ci impedisce di esprimere noi stessi (a patto che si sappia chi si è e cosa si vuole, ma questo è un altro discorso…), cosa ci fa dimenticare l’importanza di “noi”?
Non è una resa questa? E allora qual’è la causa? La stanchezza, il desiderio di evitare conflitti, il subire scelte di altri senza il coraggio di imporre le nostre? Tutti interrogativi aperti e sicuramente da approfondire.
Assertività.
L’assertività è la capacità di esprimere le proprie emozioni, opinioni e bisogni senza offendere (o pensare di offendere) gli altri e senza diventare aggressivi.
Secondo gli psicologi statunitensi Alberti ed Emmons, si definisce come «un comportamento che permette a una persona di agire nel suo pieno interesse, di difendere il suo punto di vista senza ansia esagerata, di esprimere con sincerità e disinvoltura i propri sentimenti e di difendere i suoi diritti senza ignorare quelli altrui».
Le persone non assertive, al contrario, fanno del loro meglio per compiacere o blandire gli altri sacrificando allo stesso tempo i prori diritti e i propri bisogni. Con l’intento di evitare il rifiuto da parte degli altri non esprimono chiaramente o non esprimono affatto le proprie opinioni finendo inevitabilmente per perdere la fiducia in se stessi.
Assertività non significa dimostrare di saper urlare o intimorire le persone, è piuttosto una condizione, uno stato mediano lungo il tragitto aggressività – passività.
L’assertività è in definitiva l’atto di chiedere ciò che si desidera in modo sicuro e senza danneggiare nessuno, ma allo stesso tempo mantenendo il proprio diritto di eprimere scelte, idee ed esigenze.
Perché non si è assertivi? L’assertività non è qualcosa che si eredita ma è una cartteristica che tuttavia si può sviluppare. La mancanza di assertività è di solito il risultato del modo in cui è stata educata una persona. Se a un bambino è stato sempre detto che deve comportarsi in modo da piacere agli altri allora non potrà certo diventare assertivo da grande.
Ma non si rischia di non piacere più agli altri essendo assertivi? Contrariamente alla credenza comune, gli altri non evitano o malsopportano gli individui assertivi, questo potrebbe succedere solo con le persone più spiccatamente sensibili. Le persone normali invece non avranno in antipatia un soggetto assertivo, verrà invece apprezzata la sua sicurezza.
Ecco alcune linee guida molto sintetiche e per questo da tenere ben presenti:
Si ha il diritto di avere i propri valori, le proprie credenze, proprie opinioni ed emozioni.
Si ha il diritto di non giustificare o spiegare le proprie azioni agli altri.
Si ha il diritto di dire agli altri come si desidera essere trattati.
Si ha il diritto di esprimere se stessi e di dire “no”, “non lo so”, “non capisco”, o anche “non mi interessa”.
Si ha il diritto di prendere il tempo necessario per formulare le proprie idee prima di esprimerle.
Si ha il diritto di sbagliare.
Si ha il diritto di battersi per é e per quello che si vuole.
Si ha il diritto di essere trattati con rispetto.
Il costo della non-assertività può essere molto alto: si potrebbe finire per sentirsi inutile colpendo duramente la fiducia in se stessi e in definitiva l’autostima, al vertice dei bisogni nella scala di Maslow. Essere assertivi significa, in definitiva, agire fortemente su due aspetti della personalità: le parole che si usano e il linguaggio del corpo.
Per approfondire: wikipedia